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Nel cuore della Côte Chalonnaise, Philippe Garrey coltiva 4,5 ettari a Mercurey secondo i principi della biodinamica. Primo certificato Demeter della denominazione, lavora a mano, senza erbicidi né interventi invasivi, in ascolto costante della vigna.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico sta spostando l’equilibrio della Borgogna verso sud, la Côte Chalonnaise vive una seconda nascita. I vini di Garrey ne sono la prova più luminosa: profondi ma vibranti, capaci di unire rigore e naturalezza, materia e trasparenza.
Philippe Garrey è la dimostrazione che anche nei terroir meno celebrati della Borgogna si può trovare una voce profonda e moderna, capace di incarnare il futuro del vino borgognone: più vicino alla terra, più lontano dall’ego.
Lontano tanto dalle mode effimere quanto dalle tradizioni cristallizzate del passato, il suo lavoro rappresenta un equilibrio raro, dove la sensibilità contemporanea diventa strumento per riportare il terroir al centro.
Un approccio essenziale e sincero, dove ogni bottiglia racconta la profondità della terra e la leggerezza del gesto umano.