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Un vino che rimane impresso, Pierre Michelland
Un vino che rimane impresso, Pierre Michelland
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Un vino che rimane impresso, Pierre Michelland

A Luglio, durante le mie vacanze estive in Provence, caso vuole, sono “inciampato” in una visita da un possibile nuovo fornitore di Indigeni.

Nella realtà dei fatti, Ivan il mio grande amico con un talento pazzesco se si parla di vino, mi aveva girato delle foto di una degustazione che aveva fatto tempo fa, dov’erano incluse le ultime novità dei migliori vini naturali in Provenza.

Nella carrellata di foto e audio che mi aveva inviato mi ero soffermato su Pierre Michelland.

 

 

 Ivan li aveva descritti come vini interessantissimi, fuori dall’ordinario della regione: focalizzata su vini molto carichi, pesanti, strutturati e con grado alcolico importante. Ecco, Pierre è tutto il contrario. I suoi vini sono armoniosi, eleganti, freschi e soprattutto i più digesti che io abbia mai bevuto.

Il suo Rosé, fatto in parte con metodo solera, è un’innovazione pazzesca: qualcosa di mai visto e rivoluzionario. In una regione conosciuta per i rosé semplici ed il più delle volte a mio giudizio banali, lui ha tirato fuori una perla rara.

  

 

Oltre a questa referenza, produce una gamma di vini che sono uno più interessante dell’altro, usando metodi di vinificazione molteplici ed innovativi: passiamo dalle uova di cemento, alle botte esauste, fino alle anfore di terracotta. Ogni vino è personale, integro e rimane ben impresso nella mente.

La sua tenuta è bellissima e Pierre, oltre che ad essere un uomo carismatico, è anche molto disponibile ed è stato subito d’accordo con la distribuzione esclusiva per l’Italia.

Ora tocca a noi a farvi conoscere i suoi splendidi vini. Dateci fiducia e non ve ne pentirete.

 

Ogni vino è personale, integro e rimane ben impresso nella mente.

Pierre è ora Indigeno.